Schilpario e dintorni
Martedì 1 maggio 2007 il gruppo
culturale “Amici dell’orso”, in collaborazione con l’Ufficio
Turistico di Schilpario, organizza la 3° passeggiata
culturale-gastronomica dal titolo “I sentieri della storia, della
natura e del gusto”.
L’iniziativa, che si prefigge l’obiettivo di far conoscere ed
apprezzare il patrimonio storico, artistico e naturalistico della
Valle di Scalve, propone quest’anno le visite guidate al Roccolo
della Clusorina, tuttora funzionante, l’unico della Valle ad essere
autorizzato alla cattura degli uccelli a scopo scientifico, e al
Museo dei cristalli, minerali e fossili, presso l’Hotel S. Marco di
Pradella.
Come scrive Gabriele Rinaldi, direttore dell’Orto Botanico di
Bergamo, nel suo libro “I grandi alberi: monumenti vegetali della
terra bergamasca”, “il roccolo della Clusorina è un esempio egregio
di arte del giardino applicata ad una pratica di caccia in ambiente
montano. Il boschetto è una trappola-invito per i volatili che sono
catturati con le reti tese lungo le cortine di alberi laterali,
disposte come braccia unite di fronte alla torretta di appostamento,
un manufatto in pietra di 3 piani… Al centro il faggio monumentale
(ha più di 100 anni) è particolare per la forma eccezionalmente
contorta, ottenuta con continue potature fin dall’età giovanile. La
disposizione prostrata (il tronco striscia per 4,5 m) e la forma
tentacolare dei rami sono uniche e di sorprendente effetto”.
Nelle teche del Museo dei minerali e fossili, ben ordinati e
catalogati, si possono ammirare cristalli naturali, veri gioielli,
che la natura riesce a creare all’interno delle rocce. Questa
raccolta, frutto di una paziente ricerca e passione, comprende anche
alcuni fossili, che permettono “di rivivere la vita delle vallate e
delle montagne nel corso della loro formazione”.
L’itinerario prende il via dalla località Pradella (1070 m),
seguendo la vecchia strada, attualmente in fase di rifacimento da
parte della Comunità Montana, che collegava la piccola, ma bella
frazione di Schilpario ad Azzone. Prima della località Prato Grande
si prende a sinistra, in salita, un sentiero, non segnalato, ma ben
evidente, caratterizzato da una ricca presenza floreale in cui
domina l’unica liana alpina e prealpina, la Clematis alpina o
vitalbino dei sassi, particolarmente bella grazie a quattro
sepali lilla o viola-porpora che avvolgono il fiore dal
caratteristico portamento pendulo e dal lungo peduncolo ricurvo.
Nei pressi di una pozza, si incrocia il sentiero lungo (ol
sentèr lonc), percorso, in passato, dai muli e dai cavalli che
trasportavano, attraverso il passo del Giovetto di Paline, in
Valcamonica il materiale ferroso estratto dalle miniere del monte
Gardena e del monte Campione. Lo si percorre in direzione della
malga Voia bassa e dopo circa 15’ si raggiunge il Roccolo della
Clusorina (1510 m), meta della nostra escursione. Al ritorno, nelle
vicinanze dei ruderi della malga delle “roncaie”, si abbandona il
sentiero lungo e si prende quello che porta al prato della “foppa”,
dove a sinistra si percorre la stradina che, passando accanto alla
ex colonia, porta all’Hotel S.Marco, giusto in tempo per il lauto
pranzo a base di prodotti tipici scalvini. |