Fu costruito tra 1792 e il 1803 su disegno di Girolamo
Luchini di Bergamo dopo che pochi anni prima in fase di realizzazione (dal 1783 al 1790)
era crollato per insufficienza delle fondamenta.
Nel corso dei lavori di restauro sono emerse nuove informazioni sulla
configurazione del campanile dopo la ricostruzione ultimata agli inizi dell'Ottocento
(1803).
L'aspetto attuale del campanile risale ad oltre vent'anni dopo quella
data ed è di notevole interesse l'intervento di modifica realizzato appunto tra il 1825
ed il 1828 su iniziativa della Fabbriceria parrocchiale.
Attraverso la ricerca incrociata sul manufatto e sui documenti
d'archivio è stato possibile verificare che la cupola del campanile di Vilminore era
stata ultimata nel 1803 con una grande statua di S.Pietro sulla sommità, presumibilmente
simile come tipologia alla cupola del campanile di Schilpario, che conserva la statua di
S. Antonio a coronamento della cupola.
Le ragioni dell'intervento di demolizione della cupola in pietra e
della sostituzione con una più leggera in legno rivestita di rame sono riconducibili,
presumibilmente a problemi statici che devono aver allarmato i vilminoresi sin dal
completamento della costruzione.
Nel 1820 quando fu realizzato il castello delle campane
"sonabili alla milanese allegra" è probabile che i segni di un sovraccarico
della struttura siano emersi con maggiore evidenza ed abbiano indotto a considerare
opportuno un intervento di alleggerimento della struttura.
A distanza di circa un ventennio dal completamento della
ricostruzione del campanile, nel giugno del 1825 la Fabbriceria Parrocchiale diede inizio
ai lavori per la demolizione della cupola in pietra e della statua
di S. Pietro esistenti sul campanile e venne realizzata la nuova cupola nel corso del
1827-28, con un costo complessivo per la demolizione della vecchia cupola e la
realizzazione di quella nuova di Lire austriache 7.384. Oltre metà del costo è
imputabile alla realizzazione della copertura in rame, mentre la croce in ferro,
realizzata dal fabbro Bernardino Pezza di Ponte di Nozza, interamente dorata con
"puro oro", costò 709 lire (Archivio parrocchiale di Vilminore, b. 1-10 f.
Cupola).
Presso l'archivio parrocchiale di Vilminore sono conservati due
progetti della cupola in legno rivestita in rame del campanile, che non corrispondono
però completamente alla realizzazione della cupola esistente: il primo dell'architetto Giacomo Bianconi di Bergamo, datato Bergamo 28 gennaio 1826, è
composto da una perizia, dalla descrizione delle opere ed è corredato da elaborati
grafici acquerellati; l'altro a firma dell'architetto Franco
Peverelli di Milano, di cui è rimasto solo un elaborato grafico acquerellato, datato
Milano 14 luglio 1826, nel quale erano previste quattro statue da collocare agli angoli
del basamento della cupola.
Nel 1842 la cupola, in particolare il rivestimento in rame, venne
restaurata e fu aggiunta la ringhiera in ferro. Nel 1844 venne restaurato anche il
castello delle campane.
Tracce di interventi di consolidamento del 1881
sono state trovate sul quarto livello del campanile (prospetto nord), sul lato destro
della cella campanaria, all'esterno della balaustra.
Altri interventi di consolidamento con piccole
zanche in ferro sono riconducibili invece, presumibilmente, alla fase di realizzazione
del campanile.
Sul pavimento della cella campanaria sono state rinvenute incisioni che raffigurano figure geometriche. Recentemente
sono state interpretate da Grassi Maurilio come antichi giochi
(il "filetto" e "l'arquerque" o "tria multipla").