La chiesa seicentesca, dedicata a S. Antonio da Padova, sorge nel luogo
stesso in cui nel 1338 fu costruita la prima chiesa parrocchiale di Schilpario.
Anche l'antica chiesa era dedicata a S. Antonio da Padova; era costruita a
pianta quadrangolare con l'ingresso principale sul lato nord.
Dalla documentazione risulta che, al momento della visita Apostolica di San
Carlo Borromeo (1575), la situazione della primitiva chiesa risultasse alquanto precaria.
L'attuale fu costruita su disegno di G.B. Grandi, comasco e Terracini
Maffeo di Borno.
L'ESTERNO
La chiesa, circondata da sagrato, all'esterno pur presentandosi piuttosto
liscia e piatta, domina con la sua imponenza.
La facciata, un poco sacrificata alla vista perché vicina ad altri
edifici, è rivolta ad ovest; presenta al centro un portale di occhialino locale ben
sagomato.
Sopra il portale si trova un finestra trifora con la parte centrale più
elevata e definita ad arco.
Segue un cornicione che definisce il lato inferiore del timpano che
conclude la facciata, nel quale si trova una croce a mosaico con tessere di loppa, ossia
le scorie d'altoforno delle importanti miniere di Schilpario.
Sul lato nord della chiesa si trovano due portali laterali in occhialino
locale, sagomati in armonia con il portale principale.
Sopra uno di essi c'è una nicchia con l'arco trilobato con la statua di
S.Antonio da Padova. Potrebbe essere forse appartenuta alla trecentesca chiesa precedente
anche se mancano documentazioni in merito.
In seguito al restauro dei primi anni ottanta è possibile osservare le
pietre a vista che indicano il prolungamento della chiesa in epoca successiva e nelle
pietre angolari delle croci incise.
Sul lato della chiesa verso via S.Antonio è collocata una lapide con
l'effige dello schilpariese Monsignor Pietro Grassi, che fu Vescovo di Tortona, grande e
richiesto predicatore dei migliori pulpiti dell'Italia Settentrionale nei primi decenni
del Novecento.
IL CAMPANILE
Venne iniziata la costruzione nel 1664, data che risulta incisa
sull'architrave della porticina d'ingresso al campanile. E' alto 42 metri e sulla sommità
c'è la statua di S.Antonio da Padova collocata nel Settecento.
L'INTERNO
La chiesa è ad unica navata con tre cappelle laterali a destra e tre a
sinistra.
Il presbiterio è sopraelevato di due gradini ed è più ristretto rispetto
alla navata, per rendere possibile l'accesso, da una parte alla chiesina dell'Immacolata e
dall'altra alla sacrestia
Le pareti laterali sono scandite da lesene, che partendo da un basamento di
marmo scuro, salgono fino ai cornicioni sui quali si appoggiano gli archi delle cappelle
laterali. Le lesene ai lati del presbiterio salgono fino al grande cornicione che corre
lungo il perimetro della chiesa, sul quale si appoggia la volta a botte del soffitto.
PARETE SINISTRA
Lungo la parete di sinistra si trovano:
- L'altare
di S.Eustachio con la tela di Antonio Cifrondi (1656-1730) di Clusone. La mensa, il paliotto e
l'ancona con colonne tortili, sono in legno dipinto.
Il monumento marmoreo dedicato al Cardinale Angelo Maj (1782-1854). L'opera fu
eseguita secondo le disposizioni testamentarie del celebre schilpariese che è sepolto
nella chiesa di Sant'Anastasia a Roma. Il Cardinale Maj svolse un'intensa attività di
ricerca di manoscritti classici; tra i ritrovamenti, eccezionali per importanza vi è il
palinsesto con il De republica di Cicerone, celebrato da G.Leopardi nella canzone a lui
intitolata.
- L'altare
di San Carlo Borromeo e San Luigi Gonzaga. L'ancona ha colonne tortili e vari angioletti. La
tela è opera di Lattanzio Querena
(1768-1853) di Clusone ed è datata 1836. In riferimento a questo quadro la tradizione
vuole che il pittore, fuorché per i colori della carnagione dei personaggi, abbia usato
le terre della Conchetta, che è un monte posto tra la Valle di Scalve e la Val Bondione.
- Sopra la prima porta laterale sinistra vi è un pulpito in legno di buona
fattura artistica.
- L'altare
dedicato alle anime purganti. Presenta l'ancona in marmo colorato. La tela è opera di G.
Brighenti di Clusone ed è datata 1836. Notevole è la decorazione del sottarco.
PARETE DESTRA
Lungo la parete di destra si trovano:
- L'altare
del SS. Crocifisso. La tela
è attribuita a Giuseppe Cesareo ed è datata 1672. Sopra il timpano spezzato dell'ancona
si trova un'altra pittura rappresentante la Deposizione. Di notevole fattura sono le
decorazioni a stucco del sottarco.
- L'altare
della Madonna del Rosario. L'altare e l'ancona sono in legno dipinto con colori e
dorature. In questo altare hanno lavorato tra gli altri, lo scultore Gio. Giuseppe Piccini (1661-1725) di Nona
di Scalve e i Fantoni di Rovetta.
Gio. Giuseppe Piccini ebbe come maestro Pietro Ramus, nella cui bottega
incontrò Andrea Fantoni col quale mantenne in seguito dei rapporti di lavoro. Oltre alle
opere presenti in questa chiesa, il valente artista scalvino realizzò numerose sculture
sparse in varie chiese bergamasche e bresciane nonché in collezioni pubbliche e private.
Al centro della parete c'è una nicchia con la statua della Madonna del
Rosario, circondata dai misteri dipinti ad olio su tela di autore ignoto del Settecento.
- L'altare
della Vergine Assunta. La tela è opera di Antonio Cifrondi. In questa cappella laterale è
stato collocato il fonte battesimale sul quale è incisa la data 1655 e scolpito lo
stemma di S.Bernardino
da Siena.
IL PRESBITERIO
L'altare settecentesco è opera di grande valore della celebre bottega
fantoniana di Rovetta. Il dossale è arricchito da formelle oblunghe di lapislazzuli.
La grandiosa ancona
è opera settecentesca dei fratelli Visinoni di Clusone. Le numerose statue simboliche sono pregevole lavoro
dello scultore Piccini di Nona.
La tela
raffigurante S.Antonio
da Padova è attribuita ad Antonio Cifrondi. Nel secondo ordine dell'ancona è
collocata la tela del Crocifisso di Pietro Servalli di Gandino, dipinta nel 1908.
Il coro in noce è stato realizzato nel1960 dalla Ditta E. Bormetti di
Ponte di Legno. L'organo
venne costruito dai Fratelli Serassi di Bergamo.
Nella parete destra del presbiterio è murato un piccolo tabernacolo in marmo probabilmente del Cinquecento.
Sopra le porte della chiesina dell'Immacolata e della sacrestia, vi sono
due statue fantoniane: sulla sinistra vi è quella di S.Antonio da Padova e sulla destra S.Antonio Abate.
Nella volta del presbiterio, in ovale entro stucchi, vi è l'affresco
dell'Assunta.
Sul soffitto della navata si trovano tre medaglioni con storie riferite s
S.Antonio dipinti da Pietro Servalli. Tra gli archi delle cappelle e la seconda
trabeazione, si trovano dei quadri raffiguranti gli Apostoli, attribuiti al Cifrondi.
Sulle lesene sono esposte le stazioni lignee della Via Crucis.
Sulla parete di fondo, sopra la bussola d'ingresso, vi è un affresco
raffigurante la Strage degli innocenti.
La pavimentazione è in beola grigia.
LA CHIESINA DELL'IMMACOLATA
Sorge a lato del presbiterio.
In un primo tempo fu la sede dei disciplini. Nel 1894, fu dedicata alla
Madonna Immacolata di Lourdes.
La nicchia dietro l'altare ospita la statua dell'Immacolata eseguita a
Parigi nel 1893. Nella parete di sinistra vi sono le nicchie
contenenti le statue di gesso policromo di S.Giuseppe e di S.Anna; in quella di destra la
nicchia con la statua del Sacro Cuore.
La decorazione della volta rappresenta degli angioletti svolazzanti.
LA SACRESTIA
Si trova a destra del presbiterio.
Si possono ammirare i preziosi mobili antichi, il secondo pulpito ligneo
inizialmente collocato nella navata della chiesa tra l'altare della madonna del Rosario e
quello dell'Assunta, una pregevole Crocifissione in ceramica di Meissen, numerosi arredi
sacri.
Nella parete rivolta a sud sono esposte le due facciate bronzee della
medaglia coniata in occasione dei festeggiamenti del bicentenario della nascita del
Cardinale Angelo Maj. Sono opera dell'artista Tomaso Pizio di Schilpario.
Sulle pareti sono esposti anche i ritratti di alcuni importanti
ecclesiastici schilpariesi.