Acquapendente, 4 dicembre 1923
Caro Arciprete,
Le spaventose notizie che mi giungono da
Valle di Scalve riempiono l'animo mio di una profonda tristezza. Mio Dio! Che
disastro. Chi avrebbe pensato che quell'opera gigantesca che insieme abbiamo
visitato qualche anno fa, sarebbe stata la causa di tanta rovina. Povero Bueggio
e povero Dezzo! E Vilminore è stato salvo completamente oppure ci sono state
anche lì delle vittime? E lei e la sua famiglia come se l'ha passata?
Pare impossibile che l'ondata (non) sia giunta fino ad Azzone, ma deve esser
stato qualcosa di orribile.
Mi unisco al dolore di tutti e Le presento le mie più sentite condoglianze e
partecipando con tutta l'anima alla desolazione di tante persone che ho viste e
conosciute.
Mi pare che l'ondata mostruosa abbia trascinato qualcosa di me stesso tanto ero
legato a quella cara Valle di Scalve. Chiniamo la fronte dinanzi ai decreti di
Dio e adoriamo la sua Santa Volontà.
Sarei lieto se avesse la bontà di darmi notizie sui suoi cari e di tante persone
che conosco.
Benedicendola caramente
Vescovo Tranquillo Guarnera