Candida Bettineschi

Alle 7.30 di mattina eravamo in casa quando con grande spavento sentiamo dei forti rumori si aprono le porte che erano ancora sprangate e fumo fuoco e aqua entra in casa proviamo at arampicarsi in cima alle sedie ma l’aquà arrivava ancora a mezza vita avevo un bimbo in bracio di quatro mesi e una bambina nella culla di diciotto mesi galegiava in mezzo a l’aquà con grande angoscia un altro bambino di tre anni mi era sfugito e lo aveva trovato il suo Papa in fondo alla scala che stava per essere travolto dalle aque appena finito di salvare il figlio si volta in dietro e vede un suo fratello più giovane che galegiava in mezzo a l’aqua e con un grande sforzo ci arivava at aguantarlo e triarlo fuori poi anche una zia sente che lo chiama e dice Pietro salvami anche me e con grande coraggio ci arriva a metterla in salvo quando crede di poter salire le scale e scapare si volta in dietro e con grande spavento vede una donna portata in cima a l’aqua e buttata dentro la porta e con sforzo tira fuori anche quella poveretta mezza svenuta. Quando e stata passata la prima ondata mio marito Ghesa Pietro che sapeva che nella cantina erevamo andati a rifugiarsi a chiamato da una finestra a domandato se eravamo tutti vivi e noi le abiamo risposto si allora a sfondato la finestra et a uno a uno ci a tirati su tutti poi e venuto un’altra ondata ma noi per grazia a Dio erevamo tutti salvi in giro per la campagna.
Famiglia Bettineschi Candida Vedova Ghesa
Rispetosi doveri.

(Tratto dal libro "Da Collere a Colere" a cura di Angelo Bendotti - Amministrazione Comunale di Colere - Associazione editoriale: Il Filo di Arianna)

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