MADONNINA di COLERE
COMITATO PER LE CELEBRAZIONI DEL 350° ANNIVERSARIO DELL'APPARIZIONE DELLA MADONNINA DI COLERE
C/o Parrocchia di Colere - Via del Camposanto 5 - 24020 COLERE - Addetto Stampa Tel. 035 964011

La Nostra Madonnina
Informazioni per il 350° Anniversario dell'Apparizione della Madonnina di Colere
N. 02 - 23 marzo 2004

MAI PIU' ASSENTE ALLA FESTA DELLA MADONNINA!
2 luglio 1958. Sono a Pontarlier (Francia) già da qualche mese. Mi trovo bene insieme agli altri compaesani occupati in un'impresa italo-francese. Realizziamo quasi esclusivamente strade forestali per i privati Viviamo tutti insieme in una baracca, ma la sistemazione ci sembra buona. Insomma, tutto procede bene. Non sono tipo che soffre di nostalgia nè per Colere nè per il lavoro che ho lasciato alle cave del Dezzo. Il mio pensiero va spesso alla mia numerosa famiglia con cui mi tengo in collegamento con una lettera ogni settimana. Questo 2 luglio... Alle 7 del mattino salgo sul pulmino che mi porta al lavoro. Col pensiero vado a casa mia. E' il giorno della Madonnina! In questo momento la mamma sta preparando la borsa con il mangiare per andare al Santuario... Arrivano le 9. Ora dalla Chiesa Parrocchiale di Colere parte la processione che scende al Santuario. Continuo il lavoro si, ma il mio pensiero è laggiù sul sagrato della Madonnina. Sento l'emozione che provavo ogni volta che entravo in quella Chiesa, che rappresentava tanta parte della vita civile e cristiana dei miei compaesani. Mi sembra di ascoltare la predica tenuta da Padre Damaso da Clusone ma con mamma di Colere. Nessuno sa descrivere meglio di lui la storia dell'Apparizione ma anche della fede dei coleresi nella loro Madonnina, edificando due volte il Santuario, dopo l'Apparizione e dopo il Disastro del Gleno.
A mezzogiorno c'è la pausa pranzo. Mi siedo sui sassi e mangio quel poco che ho messo nella "musette" (tascapane). Vedo la mia famiglia sul sentiero delle "selve" a ingoiare l'immancabile "schisàda" (ciambella tipica di Colere) e le immancabili "marene" (amarene). Vedo i fratelli e le tante sorelle che hanno fretta, non tanto di recarsi ai Vespri, ma di andare alle bancarelle per gustare qualche dolcetto e comprare un giocattolino con i soldi frutto di tante ubbidienze ai genitori e di tanti risparmi per tutto l'anno.
La giornata è finita. Rientro in baracca per la cena. La sofferenza si è attenuata. Anche a Colere ormai la Festa della Madonnina è finita. Dopo la solita minestra e l'abbondante razione di lesso, un compaesano estrae dall'armadio dei buoni biscotti e una bottiglia di buon vino. "Ehi, Ragazzi - dice - Festeggiamo: oggi è Festa della Madonnina anche per noi!!!". Per la prima volta, mi sono messo a piangere a dirotto. Passato il pianto, ho chiesto silenzio. "Vi faccio una promessa, cari compagni. Io verrò ancora in Francia, ma vi giuro che per la Festa della Madonnina del 2 luglio, io farò sempre ritorno a Colere". Sono stato in Francia 5 anni ma per la Festa della Madonnina sono sempre tornato a casa, superando tutte le difficoltà del padrone per l'escavatore fermo in garage.
Definirmi un devoto della Madonnina mi sembra scontato, ma non riesco a definire nemmeno a me stesso quale sia il legame così profondo che sento per il Santuario. Lo preferisco a tante cattedrali! Ritengo che in quella piccola Chiesa ci sia... tutto. Il miracolo più grande che la Madonnina ha compiuto e compie ogni giorno è che dopo 350 anni dalla Sua Apparizione, quel luogo è ancora luogo di fede, di speranza, di preghiera.
Dal diario di un Emigrante

GRAZIE PER I COMPLIMENTI!
Il primo numero del nostro Notiziario ha avuto un successone. Abbiamo dovuto ristamparne diverse decine di copie per accontentare tutti. E qualcuno è rimasto senza! Complimenti sono arrivati anche da chi ha visto il nostro lavoro fuori dai nostri confini. Non ci montiamo la testa ma confessiamo che... tutto questo ci ha fatto piacere, e come! Grazie molte.
Continueremo, migliorando questo Notiziario di volta in volta, mantenendo questo stile semplice. Come lo vuole la Madonnina!
La Redazione

"LA NOSTRA MADONNINA" IN INTERNET
Anche la Madonnina naviga! Ci è stato concesso un bello spazio, con gli articoli del nostro notiziario riproposti su un apposito sito www.scalve.it/madonnina, che tutti i "naviganti" possono liberamente aprire e leggere. Insieme con il nostro notiziario, sul sito sono pubblicati i comunicati stampa, le fotografie ed altre informazioni sul 350° Anniversario dell'Apparizione. Chi avesse belle fotografie scattate durante le Feste della Madonnina, e le vuole pubblicare sul sito, può inviarle a info@scalve.it.

UN PO' DI STORIA
La pace tra i popoli di Scalve e Borno
A turbare la tranquillità scalvina sorse nel 1018 una gravissima lite tra gli abitanti di Borno e quelli della Valle di Scalve. La causa di questa lite fu il Monte Negrino, montagna che divide geograficamente l'Altipiano di Borno dall'Antica Repubblica di Scalve.
Oltre a segnare i confini tra le due valli, il Monte Negrino è anche una montagna ricca di fitti boschi e abbondanti pascoli. In una società tutta basata sull'attività agricola e forestale, la proprietà di un piccolo appezzamento di terreno era allora importantissimo. Nonostante i frequenti interventi e le decisioni delle autorità superiori, questa lite continuò per secoli tra atrocità e delitti da una parte e dall'altra. L'odio era tramandato di generazione in generazione.
Dopo l'apparizione della Madonnina al pastore di Borno, scalvini e bornesi si trovarono insieme a pregare sul luogo del miracolo e pian piano gli animi si calmarono. Infatti, il 15 marzo 1682, con una semplice sentenza, si fissarono pacificamente i confini e si ponevano i "térmegn" che tuttora esistono tra i due territori.
Ciò che gli uomini in 600 anni non avevano potuto ottenere con i ricorsi e le liti, l'ottenne Maria con la sua bontà. Da allora in poi scalvini e bornesi coltivano ottimi rapporti di buon vicinato.
Alice

Il miracolo della ricostruzione
Le nonne lo chiamavano "il Disastro" per ricordare la caduta della Diga del Gleno del 1 dicembre 1923, costruita dal 1918 in avanti a 1500 metri sul livello del mare con una capacità di 8 milioni di mc.
La valanga d'acqua precipitò improvvisa e violenta sulle vallate sottostanti, rovinando e trascinando via tutto fino a Darfo e poi al Lago d'Iseo.
Dopo la morte di Don Silvestro Arici, arrivò Don Luigi Piantoni. Egli prese subito a cuore la ricostruzione del Santuario e si interessò delle relative pratiche. Dopo tanti progetti fatti e rifatti e dopo mille ostacoli, nella primavera del 1927 iniziarono i lavori preparando i materiali necessari.Quello che colpisce fu la grande partecipazione di tutta la gente: uomini, donne, ragazzi, si recavano al santuario e sospendevano qualsiasi lavoro stessero facendo, per prestare la propria opera in caso di necessità. Il rifacimento del santuario fu completato per il 2 luglio 1928 e fu possibile in così breve tempo anche per le numerose offerte che pervenivano alla parrocchia. I coleresi portavano soprattutto offerte in natura, data la povertà in cui si trovavano le famiglie. La gente tappezzava le pareti del santuario con gli ex voto, a significare la riconoscenza verso la Vergine Maria. Proprio questa grande ed umile fede dei coleresi e degli scalvini spinse la volontà a costruire prima ed a riedificare poi l'attuale Santuario della Madonnina.
Piera

Sudore e sciccheria
Dopo il crollo delle diga del Gleno nel 1923, le famiglie coleresi devotissime alla Madonnina, decisero insieme la ricostruzione immediata del santuario.
Alla volenterosa manodopera degli anziani, delle donne e dei bambini, mancavano purtroppo le risorse economiche.
Fu così che le varie Giuseppine, Marie e Minighine il lunedì portavano al Zanarì, che di mestiere faceva il carrettiere tra Colere e Clusone, tutto quello che riuscivano a raggranellare:uova. formaggio, conigli, burro, ecc....ricavando così il denaro da portare in Parrocchia.
Giovanna e Silvestra, durante la settimana scendevano e preparavano le pietre del fiume trasportandole fino al piano di lavoro con delle barelle.
Giacomina e Santina setacciavano la sabbia, così quando il Paulì e il Burtulì tornavano al lavoro, potevano continuare la costruzione.
Per quel tocco di sciccheria che anche allora non mancava, la Geromina e la Pierina, prima di tornare a casa, dovendo passare dal Dezzo, allora centro importante di ritrovo, nonostante la stanchezza della giornata, scendevano al fiume a lavarsi scarpe e calzini per poter attraversare dignitosamente il paese e farsi ammirare dai giovani del luogo..
Korìn

Quel 2 luglio 1654
Il 2 luglio 1654 Bartolomeo Burlat, pastore di Borno, parte all'alba con il suo gregge, valica il gioco del Giovetto, scende ad Azzone e quindi al Dezzo. Ottenuto il diritto di pascolo, il suo gregge prosegue verso l'alta Val di Scalve. Il suo aspetto apparente-mente buono, non denota la tubercolosi che gli mina la vita. Solamente una tosse sec-ca e persistente palesa la terribile malattia.
Dove la valle si biforca, conducendo un ramo alla Manina e l'altro a Schilpario, c'era un luogo chiamato Fontane, denominazione che gli era stata data da alcune fontanelle che vi sgorgano. Qui era stata eretta una cappellina con la Madonna che portava in braccio Gesù. Bartolomeo Burat, terribilmente stanco vi si ferma col suo gregge.
Un improvviso sbocco di sangue, seguito da altri ancora gli fa sentire vicina la morte. Il luogo deserto rende ancora più disperata la situazione; nessuno può udire il suo de-bole richiamo, soffocato dal gorgoglio dell'acqua del fiume Dezzo che scorre a pochi metri. Appoggiato al suo vincastro, solleva il suo sguardo supplichevole alla Vergine della Cappellina. Non riesce a pronunciare alcuna parola, ma dai suoi occhi traspare l'unica fiducia rimastagli. In quel momento vede staccarsi dalla cappella una Signora coronata di luce che gli sorride, mentre cammina verso di lui. Giunta vicino alla fon-tana, vi immerge la mano e, risollevatasi, sfiora la fronte di Bartolomeo dicendogli: -"Fa cuore, caro figlio, sei guarito"-.
Il pastore agonizzante si sentì rinascere; quella Signora misteriosa e sorridente che lo aveva toccato con la mano bagnata dell'acqua delle fontane gli aveva ridonato la vita.
(da "Colere e il suo santuario" di Don Capelli - padre Rama).
A cura di Sara.

ENTUSIASMO ATTORNO ALLE CELEBRAZIONI
Sono state accolte con molto entusiasmo le iniziative previste per onorare degnamente la Madonnina in occasione del 350° Anniversario dell'Apparizione. Le contrade presso cui farà tappa il Gonfalone della Madonnina si sono già attivate per preparare gli addobbi lungo le strade percorse dal Gonfalone. Torneranno gli archi con le "dase" (rami di pino) ed i fiori confezionati a mano. Torneranno i lumini sulle finestre, come avveniva un tempo. Niente luminarie natalizie da Las Vegas, ma luci semplici, naturali e decorose. E quando la Madonnina arriverà in paese, invitiamo tutti ad accendere tutte le luci delle case.
Ogni contrada si ritrova in serate prestabilite per preparare gli addobbi. Hanno proposto anche una piccola raccolta di fondi per far fronte alle spese di acquisto dei materiali. Ogni contrada fa a gara per formulare un programma diverso di festeggiamenti e di preghiere per i giorni in cui la Madonnina sarà presente tra le case dei contradaioli e custodita nelle varie chiese del paese. I singoli programmi saranno resi noti prossimamente.

LO STENDARDO BENEDETTO

Presentiamo in anteprima il bozzetto dello stendardo che sarà benedetto e che accompagnerà la corona della Madonnina lungo le contrade di Colere nel mese di maggio e giugno.

L'INNO UFFICIALE
Pubblichiamo in anteprima il testo dell'Inno alla nostra Madonnina, scritto e musicato da Germano ed altri. Ci sarà ancora qualche limatura ma l'impianto è questo. La musica la sentiremo dalla Corale Parrocchiale all'inizio del festeggiamenti.

Ritornello: Cara Madonnina dagli occhi blu, in cielo con Gesù... aiutaci!
Cara Madonnina, dal cielo guarda giù, stendi il tuo manto... proteggici!

Quante lacrime hai asciugato, quante suppliche hai ascoltato.
Lungo il sentiero che conduce a Te, noi t'invochiamo e cantiamo in coro:
Ave, Ave, Ave Maria
Tante volte ti abbiamo cercato e tu sempre ci hai aiutato.
In questo momento nulla chiediamo, ma dirti grazie per ciò che ci hai dato.

Ritornello: Cara Madonnina dagli occhi blu, in cielo con Gesù... aiutaci!
Cara Madonnina, dal cielo guarda giù, stendi il tuo manto... proteggici!

Ad ogni bisogno tu ci soccorri e doni a tutti quello che puoi.
Cara Madonnina, perdonaci se dopo ci dimentichiamo di ciò che ci hai dato.
Ave, Ave, Ave Maria.
Perchè i lamenti? Perchè non siam contenti? Cos'è questo tormento che ci brucia dentro?
Sarà l'acqua pura che sgorga ai tuoi piedi che ci darà sollievo e pace nei cuori..

Ritornello: Cara Madonnina dagli occhi blu, in cielo con Gesù... aiutaci!
Cara Madonnina, dal cielo guarda giù, stendi il tuo manto... proteggici!

A Te ci presentiamo con tanto dolore, delle tue grazie abbiamo bisogno.
Dolce la tua mano sul nostro capo posi. Implora il nostro cuore la grazie e la pace.
Ave, Ave, Ave Maria.

Testo raccolto da Alessia

VOCI PER CANTO IN CORO CERCASI
La nostra Parrocchia ha la fortuna di avere un proprio coro. La sua presenza arricchisce le cerimonie religiose soprattutto nelle feste solenni, come la Festa della Madonnina. Una Schola Cantorum è una istituzione preziosa non solo per la Chiesa ma anche per la società civile di un paese, perchè avvicina tutti alla musica. Nel Coro stanno diminuendo pian piano alcune ugole. Da qui viene l'appello dei coristi rimasti ad altri coleresi perchè vengano a cantare con loro. Non è necessario essere delle ottime voci. Basta essere intonati e... avere voglia di imparare tante belle canzoni. Tanti ragazzi e giovani amano la musica. Anche quella del coro è musica e... che musica! L'hanno scritta normalmente fior di artisti passati alla storia. Partecipare al Coro non costa nulla, anzi ogni tanto ci scappa pure qualche gita e qualche cena. In più si sta insieme e si impara meglio che con il frequentare corsi a pagamento. Quindi, fatevi avanti! Basta un colpo di telefono alla Colomba o alle Suore per sapere quando ci sono le prove la prossima volta.

CI SARA' ANCHE DON GUIDO
Ci ha lasciato silenziosamente ma ci mancherà Don Guido. Immancabile alle Feste della Madonnina, ci sarà anche lui il prossimo 2 luglio, per questo 350° Anniversario dell'Apparizione. Lo porteremo al Santuario nel nostro cuore, per dirgli grazie per il suo apostolato che ha svolto con tanto impegno. Lui starà a fianco della nostra Madonnina per ricevere da Gesù il premio della sua vita santa in mezzo a noi. Pregherà con noi e pregherà per noi. Canterà e gioirà con noi. Ci osserverà con il suo sguardo dolce per incoraggiarci nei momenti difficili della nostra vita terrena.

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