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Testimonianze scritte dallo
storico Eugenio Pedrini, Maestro, nato a S. Andrea (frazione di Vilminore di
Scalve) il 15 Luglio 1847 ivi deceduto il 29 novembre 1926.
SANTUARIO DELLA
MADONNINA
S. Andrea 9 Agosto 1912
Monsignor Vescovo al
Santuario della Madonnina.
Geniale pensiero fu quello che ebbe S.E. Monsignor nostro Vescovo di visitare e
di celebrare la Santa Messa al nostro Santuario della B.V. alla Madonnina,ciò
che felicemente avvenne la mattina del 7 corrente agosto.
Non si ha memoria che altra volta sia stato visitato e che gli siano state
conferite indulgenze in favore dei divoti visitatori. Tutta la Valle è lieta di
questo bell'atto,che certo è destinato a rinvigorire la pietà e la divizione
alla B.V. che quivi in ignoto tempo operò prodigi.
Anticamente la chiesuola chiamatasi "Oratorio alle Fontane" ed il Calvi(Effem.III
p.141),dice che questo oratorio era di ragione della famiglia Baldoni(1).L'annotazione
del Calvi si riferisce al 1611,ma non fa cenno alcuno dell'apparizione. Nel
sommario delle chiese di Bergamo del Marenzi che si conserva nella Civica
Biblioteca di Bergamo dell'anno 1666, fa bensì cenno dell'Oratorio della
Visitazione alle Fontane, di ragione della Famiglia Baldoni, soggetto alla Cura
di Colere, ma affatto non si parla del miracolo della B.V.che la tradizione
assegna all'anno 1654, come risulta dalla scritta che si legge sul frontespizio
del saccello in fianco alla chiesa raffigurante il miracolo operato dalla Regina
del cielo:
"L'anno 1654 qui
fu apparsa la B.V.M.
"a Bartolomeo Burat di Borno
"Lo guarì dalli sbocchi di sangue
"cui andava soggetto.
(1) I Baldoni erano in
origine Silli, quando al tempo delle Fazioni, dal nome Baldo, ne venne il casato
Baldoni.(not.Filippo Albrici).Un ramo di questi Baldoni passò nel XIV secolo a
Martinengo e di là a Chiari, dove nel 1405 Michele di Baldoni de Scalve era
Podestà(storia di Chiari di Monsig.G.B.Rota).V. memoria da me pubblicata negli
atti dell'Ateneo di Bergamo 1910=1911.
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Una iscrizione si legge sul
detto sacello ed è la seguente
"Eretto
MDCLIV
"Ristaurato MDCCCXXVIII
"Rinnovato MDCCCLXIII
Su questi dati serbati dalla
tradizione,parve che qualche cosa avrebbe potuto trovarsi di scritto
specialmente nei registri o carte della parrocchia di Colere, o in quella di
S.Andrea,che come vuole la tradizione era presente il parroco della stessa,che
era il R.D.G.Battista Cantamessi, ma ogni ricerca riusci infruttuosa.
Anzi, siccome in detto anno 1654, era parroco di Colere il diligentissimo R.
sac. Don Bartolomeo Morzenti, che lasciò sui registri parrocchiali parecchie
altre memorie di divozioni e voti fatti dai Parrocchiani in occasione della
peste, della benedizione di altra chiesuola ecc. pare strano che non abbia
lasciato memoria del prodigio che si vuole avvenuto sotto di lui alla chiesuola
detta alle Fontane detta poi in progresso Madonnina.(1)
Ma aggiungerò, che da un diario di Giorgio Bendotti di Colere, posseduto dalla
Sig.a Santina Bendotti, maestra del luogo, si ricava che ne 1664 fu fatto un
castello di ferro del valore di £ 390 per chiudere l'oratorio,Un'Ancona del
Picini che costò £ 328 che con l'indoratura si spese in tutto £ 549. Che nel
1691 fu fatto il portico avanti colla spesa di £ 329. Più altre opere, tutte
alla Madonnina negli anni 1722, 1735 e 1737, costarono ben oltre un migliaio di
lire.Tra queste X fatture è da notarsi una fontana ed una piazzola verso
mattina, con muro verso il fiume, opera che il diario dice essere costata £ 878.
Ognuno che osservi il complesso dopo la metà del 1600, e sul principio del 1700,
sembra che debba considerare come uno straordinario risveglio intorno
all'Oratorio delle Fontane da far presumere senz'altro che qualche prodigio
abbia dovuto in esso verificarsi.
Che se i RR.di Parroci di Colere nulla han lasciato scritto, forse qualche
memoria potrà trovarsi negli atti delle Visite Pastorali, che fin qui non pare
siano stati investigati.
La trasformazione dell'antico oratorio fatto a cavalcavia nella forma attuale di
vera chiesuola moderna, io credo possa ascriversi alla seconda metà del 1700,
forse contemporaneamente alla nuova parrocchia di Colere dopo che fu spostata la
strada per effetto della corrosione del suolo operata dalle piene del
sottostante corso del fiume Dezzo.
Intorno al 1870 la chiesuola fu ampliata dal lato della facciata, ed in
progresso, per lo zelo continuo dei RR.di Parroci di Colere che favoriscono
tanto lodevolmente le offerte dei divoti, il Santuario della Madonnina andò
continuamente avvantaggiandosi di un bel piazzale, di una casetta, e finalmente
con l'opera decorativa testè compiuta dal pennello del Taragni e di poche
dorature del Ravesi.
Possano questi pochi cenni spingere qualcuno a proseguire le ricerche sul
Santuario delle Fontane, poi detto della Madonnina, allo scopo di dare ad esso
una storia se non precisa e completa, ma che almeno possa aggiungere qualche
cosa alla semplice ed incerta tradizione.
(1)
Nel 1600 il chiesuolo od
oratorio delle Fontane, a quanto si è potuto conoscere da certi avanzi di
costruzione era formato da sacello chiuso a sinistra di chi sale la strada della
Valle e da un consecutivo portichetto che copriva la via sostenuto a destra da
pilastri di vivo. Il portico era a travatura soffittato a tavole dipinte.Questo
risulta fatto in principio del 1700. Nella chiesuola lavorò da doratore nel 1705
un Giò:Visinoni da Clusone.
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* Al f.° 6 - Cose del libro
della Madonnina alle Fontane; dal libro partite 1664-
- I ferri del restello importano come al libro A f.°2........... £ 390
- L'anconetta fatta l'anno 1702 da M.Giuseppe Picini della Nona come al sudd.to
libro f.° 88 £ 328, e per indorarla,f.° 89 £ 65 e in colori e colla £ 24, in f.°
90.
- La fattura di doratura del M.° Giò: Visinoni di Clusone come al foglio 90
detto libro a.1705 speso £ 132. In tutto £ 549.
Nello stesso libro della
Madonnina si ritrova ancora a foglio 98 che l'anno 1709 si fece la "sofita"
di tutta la chiesuola e costò la fatura £ 10, più per braccia 35 di assi
paghera adoperate £ 35, a pitturarla parte di muri si spese £ 75:
(Si ricava che a quest'epoca
la chiesuola era ancora a traverso colla facciata verso il fiume e verso la
strada qui passante, gli ultimi resti di detto soffitto in legno dipinto coi
relativi due pilastri di vivo che sostenevano in facciata, sono stati nel
corrente 7mbre 1911 distrutti, mentre internamente dal pittore Taragni si compie
la pittura di tutta la chiesa, con più o meno gustoso effetto, poichè è un gusto
tanto farraginoso che stanca e fa scomparire ogni linea della chiesa. Potrebbe
andare per occasione , non di permanenza).
Monumenti e cose d'arte in
Valle di Scalve 1913 (Pedrini)
-Madonnina- Tela della
Visitazione è copia fatta da Giò:ni Brighenti di un bel quadro di Gervaso Gatti
che si trova nel Duomo di Cremona da me visitato. |