La chiesa di Vilminore di Scalve
Documentazione dell'intervento di conservazione della copertura e delle finiture esterne laterali dell’architettura della Chiesa di S.Maria Assunta e S. Pietro Apostoloin Vilminore di Scalve (BG)
Premessa
Nelle pagine che seguono viene presentata una prima sintesi della documentazione dell’intervento conservativo delle finiture delle facciate esterne laterali e del tetto della parrocchiale di Vilminore, svolto nel corso di circa un anno tra l'ottobre 1995 e il novembre 1996.
Il progetto commissionato dalla Parrocchia di Vilminore, redatto e diretto dall’arch. Attilio Cristini con la consulenza tecnica della ditta Astarte, di Rezzato (BS) e della ditta TCS, di Montichiari (BS) , è stato eseguito dall’impresa edile di Carlo Bonicelli in collaborazione con la ditta di conservazione e restauro Astarte. Il progetto è stato autorizzato dalla Soprintendenza per i Beni Ambientali e Architettonici di Milano.
Le operazioni conservative sono state svolte da maestranze locali con esperienza edilizia, coordinate da un restauratore specializzato nella conservazione dei beni architettonici. L’abilità tecnica nelle tradizionali operazioni del cantiere edile degli operatori locali è stata integrata, attraverso la pratica in cantiere con il restauratore, con le specifiche operazioni conservative proprie dell’attività di restauro. E’ stata realizzata un’esperienza di conservazione di un bene architettonico coinvolgendo tutti gli operatori, nelle loro rispettive competenze, in un’approccio alla conservazione del manufatto (delle sue caratteristiche materiche e delle sue forme di degrado) coerenti con la pratica conservativa vigente.
Operazioni eseguite
Previa documentazione grafica e fotografica e campionatura delle soluzioni conservative individuate con la D.L. sono state eseguite le seguenti operazioni:
precolsolidamento delle parti pericolanti e/o in precario stato di conservazione;
pulitura a secco e ad umido (mediante acqua nebulizzata a bassa pressione con applicazione ove necessario di biocida) mediante spazzolatura;
rimozione, ove possibile senza danneggiare il manufatto originale, delle reintegrazioni cementizie eseguite nel corso del Novecento;
consolidamento in profondità mediante iniezioni di miscela composta da calce idraulica Lafarge e polvere di pietra finissima;
reintegrazione delle lacune, previa accurata pulitura del supporto murario, mediante stesura di uno strato di cocciopesto con funzione di arriccio, coperto con uno strato di intonaco di finitura intonato cromaticamente all’originale (vedi scheda dei materiali);
stuccatura delle fessurazioni;
consolidamento mediante impregnazione delle zone di intonaco decoese (lato sinistro) con idrossido di calcio (scialbatura reiterata: almeno dieci passaggi).
sui potali lterali in calcare compatto la pulitura è stata eseguita mediante impacco con seppiolite imbevuta in una soluzione acquosa di ammonio carbonato; spazzolate con spazzole di saggina e lavate accuratamente con acqua.
Programma di manutenzione
L’intervento conservativo sopra descritto non ha (non poteva) restituire la completa integrità fisica ai manufatti che i processi secolari di degrado avevano parzialmente compromesso. La metodologia ed i materiali utilizzati per il restauro per quanto scelti ed impiegati con la massima attenzione e perizia potevano tuttalpiù interrompere, ove possibile, i fenomeni di degrado, restituire la leggibilità dei manufatti e garantire loro una ulteriore sopravvivenza nel tempo. Per salvaguardarli è necessario mantenere vigile l'osservazione sul loro stato di conservazione mediante controlli ravvicinati periodici onde intervenire tempestivamente con piccoli interventi di consolidamento qualora si riaprissero piccole fratture e/o fessurazioni nei punti più vulnerabili della superficie degli intonaci. La manutenzione dovrebbe limitarsi a piccole stuccature con malta non cementizia: sabbia di fiume e calce idraulica a basso contenuto di sali idrosolubili "Lafarge" e, se necessario, ad applicazioni periodiche di acqua di calce irrorata a spruzzo, a bassa pressione.
Scheda dei materiali utilizzati
1. Inerti
Sabbia locale di fiume di granulometria diversificata
polvere di pietra gialla di Zandobbio (BG)
2. Intonaci
intonaco a base di calce idraulica bianca a basso contenuto di sali
solubili "Medolago" (Ceprovip Spa)
intonaco a base di calce idraulica bianca a basso contenuto di sali
solubili "Stacepro" (Ceprovip Spa)
intonaco di cocciopesto a base di calce idraulica bianca a basso
contenuto di sali solubili (Ceprovip Spa)
intonaco antisale a base di calce idraulica bianca a basso contenuto
di sali solubili (Ceprovip Spa)
3. Leganti
Calce idraulica bianca a basso contenuto di sali solubili (Lafarge)
grassello di calce
4. Terre
terra d’ombra
5. Miscele consolidanti per iniezioni in profondità a base di calce idraulica bianca a basso contenuto di sali solubili e polvere di pietra finissima: salvaintonaco a base di calce idraulica (Ceprovip Spa)
6. Prodotti per la pulitura dei manufatti lapidei (portali laterali
in calcare compatto e in pietra arenaria)
Seppiolite finissima
Carbonato di ammonio
6.1. stuccature delle fessurazioni con povere di pietra finissima cromaticamente simile a quella originale e calce (Lafarge)
7. Biocidi
Prodotti a base di sali quaternari di ammonio (Desogen-Ciba Geigy e Dimanin-Bayer)