CRONOLOGIA
Il dogma dell'Immacolata Concezione

L'Immacolata Concezione è un dogma della Chiesa cattolica, definito da papa Pio IX con la bolla Ineffabilis Deus (8.12.1854), nella quale si afferma che la Vergine Maria, per singolare grazia e privilegio di Dio onnipotente e in previsione dei meriti di Gesù Cristo salvatore del genere umano, fu preservata immune da ogni macchia di peccato originale nel primo istante della sua concezione. È il primo dogma definito non da un concilio ecumenico, bensì direttamente da un pontefice, il cui intervento concluse un lungo periodo di controversie, sorte intorno alla difficoltà di conciliare il dato della presenza, in tutti i discendenti di Adamo, del peccato originale, con quello della esenzione della madre di Gesù da ogni colpa. Quest'ultimo dato, implicitamente o esplicitamente affermato da molti padri della Chiesa o da scrittori ecclesiastici quali Giustino, Ireneo, Tertulliano, Ippolito, Efrem, Procolo, Agostino, Sofronio e altri, appariva, inoltre, radicato in molte espressioni della pietà popolare presso la Chiesa orientale, dove già nel VII-VIII sec. era celebrata una festa della Concezione, che si diffuse lentamente anche in Occidente: nel IX sec. in Irlanda e in seguito in tutto il continente. In Italia apparve agli inizi del XIII sec. Il riconoscimento, definitivo e universale, della festività da parte di papa Sisto IV (1477) riaccese le polemiche, ma la tesi favorevole al dogma si affermò progressivamente, e un responso a favore, quasi plebiscitario, venne dato da una commissione composta da vescovi e teologi, riunita da papa Pio IX nel 1848.

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