Stimmate di S. Francesco d'Assisi

Sul masso su cui si inginocchia S.Francesco si legge "CAVANEI OPUS MDCXXV". L’opera, che deriva dal dipinto raffigurante le Stimmate di S. Francesco della chiesa di S. Spirito a Bergamo, insieme alla Madonna e Santi della chiesa delle monache di S. Grata rappresenta l’estrema attività del pittore, morto a settantun anni nel 1627. Benchè si avvertano interventi di bottega, è interessante notare, nel clima di acceso misticismo, un processo semplificante e astraente, quasi un’involuzione neo-gotica, che risalta nella rappresentazione irrazionale dello spazio, nella esasperata rigidezza del disegno e nel voluto arcaismo con cui è resa la figura del Santo. Il paesaggio collinare, solitario e drammatico, ricco di particolari in un telaio aspaziale che non può non ricordare il Greco, e reso con attenzione per accentuare l’efficacia pietistica. La luce fosforescente, di origine tintorettesca, si rapprende ancora, in una apprezzabile capacità di osservazione veridica, sul masso in primo piano, sui tetti delle case, sui muri sgretolati della chiesa, sulle quinte delle rocce scheggiate, il cui tono lugubre è accentuato dall’uccello grifagno di ricordo barroccesco, posto su un tronco stecchito.

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