Pulpito

Il pulpito ha parapetto a otto scomparti in ognuno dei quali v'è nicchia con con statuetta di Santo. Le nicchie sono intercalate, con capitello jonico. Le cornici inferiore e superiore hanno fregi ad intaglio su motivi classici a foglie d'acanto. Il pulpito è sostenuto da mensola con testa di angelo alla base.
Sopra, capocielo con coronamento ad intaglio e traforo.
Il pulpito, molto simile a quello della parrocchiale di Azzone (Valle di Scalve), è indubbiamente opera dell'artigianato locale. Numerose infatti sono le analogie stilistiche (tecnica dell'intaglio, gusto decorativo, scelta dei motivi) con le opere d'intaglio esistenti in zona. Databile agli inizi (o alla prima metà) del secolo XVIII.
(Scheda della Soprintendenza alle Gallerie- Milano, n.03/00021243)

L'Arciprete Bernardino Grassi di Schilpario (1589-1624) lo fece eseguire nel 1611. Manufatto in noce, disegnato da Domenico Colombo di Lugano. Il parapetto è poligonale e gli scomparti sono ornati da piccole ancone in rilievo e nicchie contenenti statuette di Santi, scolpite da Giovanni Ramus (1671). Il pulpito proviene dall'antica Pieve.
(Vittorio Mora, La Chiesa di S. Maria Assunta e S. Pietro Apostolo in Vilminore di Scalve, 1994, p.35)

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