Sentiero CAI 405
(Magnone - Valnotte - Teveno)
Aggiornato al maggio 2001 | |
SCHEDA: | ||
Numero CAI: | 405 | |
Altre numerazioni: | ||
Nome o soprannome: |
Viene spesso confuso con la nuova strada della Valnotte. | |
Partenza: | Magnone (1119 m) | |
Arrivo: | Teveno (1134 m) | |
Dislivello: | 15 m | |
Tempi parziali: | ||
Tempo totale: | ore 1.15 | |
Lunghezza: | ||
Periodo consigliato: | maggio - novembre | |
Difficoltà: | T (legenda) | |
Attrezzatura: | Percorribile con mountain bike | |
Note naturalistiche: | Bei boschi di faggi e abeti. | |
Note tecniche: |
La partenza e l'arrivo possono essere invertiti, a piacimento dei gitanti. | |
Note storiche: | ||
Bivi ed incroci: |
Questo sentiero, essendo un collegamento
tra paesi, ha due partenze e due arrivi, giacché può essere percorso in entrambi
i sensi. La nostra
descrizione prevede la partenza dalla frazione di Magnone, a Colere, e l'arrivo
alla frazione Teveno, nel comune di Vilminore.
L'inizio del percorso coincide con la strada sterrata della Valnotte
(2),
costruita dalla Comunità Montana di Scalve. Dopo circa 200 metri dal piccolo
piazzale di Magnone il nostro sentiero lascia la sede stradale scendendo nel
bosco ricco di faggi
(1).
Questo primo tratto è una traccia stretta che dolcemente perde quota e vi s'incontrano tre aie carbonili.
All'altezza di una quarta aia, caratterizzata da un muro in pietra a secco, il
sentiero inizia a salire dolcemente. Segue un tracciato pianeggiante oltre il
quale, poco dopo un'altra evidente
aia carbonile, si diparte una diramazione che
scendendo sulla sinistra permette di raggiungere le baite di China. Le
costruzioni, di cui una con il tetto rosso, si scorgono dal nostro
percorso guardando in basso verso la valle fra le foglie degli alberi (la
diramazione è segnalata da un cartello indicatore).
Superato il bivio il nostro percorso continua in piano e dopo un tratto recentemente recuperato,
sistemato con una graticciata, segue una breve discesa. La depressione
immette, all'altezza di un rudere di baita, in una strada forestale che sarà la
traccia da seguire per concludere il percorso che conduce a Teveno. Si supera un
piccolo dosso per raggiungere la sommità di una prominenza dove, al centro
della radura, è posta una baita in sasso e malta con il tetto in lamiera.
Questo è il punto più alto toccato dal nostro percorso (1225 m). Si prosegue
sempre nel bosco e poco oltre, in un piccolo spiazzo erboso, si diparte sulla sinistra
(per chi percorre il sentiero verso Teveno) un tratturo poco evidente
che in pochi minuti permette di raggiungere la strada forestale della Valnotte.
Il nostro itinerario prosegue pressoché pianeggiante e giunti in una seconda
radura scorgiamo l'abitato di Teveno con in alto, sulla destra, la
frazione di Pezzolo.
A monte di questo punto c'è un muricciolo in pietra a secco di circa 25 metri
di lunghezza che serve a delimitare un prato e poco oltre, verso valle, una piccola baita con il tetto in ardesia e una tettoia ora
crollata.
Si prosegue attraversando un prato delimitato da muri a secco e oltrepassando
una grande baita, parzialmente ristrutturata, posta a monte del sentiero e un
capanno in lamiera sito a valle. Si costeggia un prato ben curato e
attraversato un ruscello si fiancheggia un altro prato. Un ponticello in bitume
permette di attraversare agevolmente il secondo rivolo d'acqua che scendendo
dalla località "Fasulèr" attraversa una zona interessata da fenomeni carsici.
Passato il ruscello, una breve salita conduce al piazzale antistante il cimitero
di Teveno; ora una breve via asfaltata immette nella strada sterrata costruita
dalla Comunità Montana e in pochi minuti si giunge alla frazione di Teveno.