Questa giornata di studio è per noi molto importante
perché è un'occasione di verifica e confronto sull'efficacia
degli strumenti che abbiamo utilizzato nella realizzazione del progetto
e nella gestione del cantiere.
Del progetto parleremo analiticamente quando consulteremo
il cd-rom e ne potremo vedere la rappresentazione ipermediale.
Ora è questo l’aspetto che vorrei sottolineare:
il rapporto tra il concetto di progetto ipermediale e quello di "cantiere
aperto". Per "cantiere aperto" intendo una disponibilità costante,
nel lavoro di documentazione, di raccolta delle informazioni, di catalogazione,
alla trasparenza del processo conoscitivo e la sua apertura ai contributi
di attori diversi da quelli direttamente impegnati nei lavori di restauro.
Credo abbiate già percepito, anche dagli interventi
di coloro che mi hanno preceduto, quanto sia condiviso questo aspetto di
apertura del cantiere e quanto tutti gli operatori coinvolti siano partecipi
di questo atteggiamento.
L'arch. Borellini e la
dott.Daffra ad esempio non si sono limitati
a svolgere il loro ruolo istituzionale, ma sono stati disponibili al confronto
e alle valutazioni sui problemi che via via emergevano nel corso del lavoro;
così è stato importante il contributo di altre persone (tecnici,
storici dell’arte, archivisti, colleghi restauratori) che hanno potuto
visitare il cantiere.
Noto con soddisfazione la presenza del sig. Pulcini dell'
ISMES, così come dell'arch. Peverelli che è stato l'autore
del rilievo, realizzato con il metodo della fotogrammetria terreste. I
contributi che abbiamo ricevuto si sono man mano aggregati al progetto
ed hanno dato spessore al progetto stesso.
Il cd-rom è l'espressione della possibilità
concreta di collaborazione fra molti soggetti, grazie alla disponibilità
della documentazione nella sua completezza e alla facilità di trasmissione
in ogni fase del lavoro di progettazione. Tutte le fasi del progetto, inoltre,
dall'elaborazione al cantiere, attraverso questa tecnologia possono essere
documentate.
Ritengo importante ricordare il ruolo fondamentale dell’archivio
parrocchiale, così ben strutturato, nonché la sua gestione
attiva nel tempo, intensificatasi con ricerche specifiche di tipo archivistico
e storico-artistico contestualmente agli interventi conservativi in atto.
Vorrei sottolineare un altro aspetto: il rapporto tra
la quantità e la qualità dei manufatti coinvolti nel progetto.
Nel caso specifico della chiesa di Vilminore sono stati
presi in considerazione tutti i manufatti esistenti, che poi vedremo nel
dettaglio (oltre una novantina di manufatti con caratteristiche materiche
e tipologiche diverse). Ognuno di essi è stato documentato in tutti
i suoi aspetti (storici, artistici, materici). E' evidente che l'aspetto
quantitativo ha riflessi immediati anche sugli aspetti qualitativi del
progetto.
Per concludere vorrei ricordare che il cd-rom che vi
presentiamo non è un prodotto con effetti di spettacolarizzazione,
celebrativo a conclusione dei lavori, ma uno strumento di lavoro per la
conservazione presente e futura della chiesa di Vilminore.
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