Orari:
Tutti i giorni dalle 9,00 alle 12,00 e
dalle 13,00 alle 17,30
tel. 0346 55393
LA RUOTA
Per forza di cose e per scelta consapevole di linguaggio, il Museo
trasferisce oggetti e materiali in una contestualizzazione espositiva che ne evidenzia il
valore di "segni" rispetto alle condizioni di vita e di lavoro della popolazione
della Valle. Qualche volta è però stato possibile conservare la collocazione e la
funzione originaria nella stessa sede del Museo. Questo edificio - luogo polivalente di
incontro e di intreccio tra attività tutte essenziali nell'economia del paese - ospitava
oltre al torchio, alla macina, al mulino, una segheria, un frantoio per la ghiaia, una
fucina (forgia) che serviva al lavoro del maniscalco e alla produzione di utensili
soprattutto per boscaioli e carbonai. Alla specificità dell'edificio e alle sue
molteplici funzioni ci riportano alcuni oggetti e attrezzi della fucina e della segheria,
come la trancia, gli stampi per le ganasce del frantoio, le morse, le mole, le grandi
seghe, i rulli su cui scorrevano i tronchi. Ma l'attenzione converge soprattutto sul
"motore" di tutte queste attività, la grande ruota, che con un sistema di
trasmissione, azionava i meccanismi della segheria, della macina e del mulino. Anche la
ruota - rifatta nel 1950 - è una produzione locale, di artigiani che operano sulla base
della necessità e dell'esperienza e che sanno fare a meno di un vero e proprio progetto.
"Eravamo andati verso Lecco per vedere se ne trovavamo una già usata, ma erano tutte
costruite in ferro e non andavano bene per le nostre necessità. Non abbiamo fatto nessun
disegno per costruirla, abbiamo fatto giù il mezzo cerchio e sagomavamo così, solo con
le misure, senza alcun disegno generale... avevamo il legname già piegato, e tagliato con
precisione i settori... l'interno della ruota l'abbiamo fatto in lamina, lamiere zincate
abbastanza grosse... prima era in legno... la parte in legno è tutta nuova, il resto
della ruota è in parte modificato, recuperando pezzi di quella vecchia. Il cerchione
della ruota che c'era una volta era costruito diversamente. Le giunte della ruota che
c'era una volta era costruito diversamente. Le giunte, invece di avere il gancio interno
come adesso, l'avevano esterno... se c'era anche solo un pò di ghiaccio batteva dentro,
l'inverno era un disastro".
La ruota è stata rifatta dopo la guerra - precisamente nel 1950 - con lo
scopo principale di far funzionare la segheria, in un momento in cui serviva molto
legname per i lavori della miniera.
La prima l'avevano tirata su i nostri vecchi verso la fine del secolo.
La parte in legno l'ha costruita Annibale Mora, con Bruno Mancini, Zaccaria Spada
e anche un fratello del Bruno … la parte in ferro l'ha fatta il Gaetano…
l'albero l'ha modificato il Galli di Boario.
Si lavorava di giorno e di notte, perché avevano fretta di sostituire la vecchia
ruota, ormai marcia… C'avremo tenuto in tutto 15-20 giorni.
Era venuta lunga per l'albero, per fargli il foro e i due mozzi… e poi per fare i
cuscinetti che sostituiscono le vecchie bussole… Prima, infatti, funzionava con
le bussole, parte in ghisa, parte in bronzo… era un disastro con il gelo, perché
l'olio delle guarnizioni veniva a galla e l'acqua gelava… Adesso la ruota gira
con una minima spinta, ma una volta bisognava riempirla d'acqua… e d'inverno,
quando c'era poca acqua nel fiume, non era sempre facile farla andare, e poi
faceva poca forza.
Eravamo andati verso Lecco per vedere se ne trovavamo una già usata, ma erano
tutte costruite in ferro e non andavano bene per le nostre necessità. Non
abbiamo fatto nessun disegno per costruirla... abbiamo fatto giù il mezzo
cerchio e sagomavamo così, solo con le misure, senza alcun disegno generale…
avevamo il legname già spiegato, e tagliavamo con precisione i settori…
l'interno l'interno della ruota l'abbiamo fatto in lamiera, lamiere zincate
abbastanza grosse… prima era di legno… la parte il legno e tutta nuova, il resto
della ruota è in parte modificato, recuperando pezzi di quella vecchia.
Il cerchione della ruota che c'era una volta era costruito diversamente. Le
giunte, invece di avere il gancio interno come adesso, l'avevano esterno... se
c'era anche solo un po' di ghiaccio batteva dentro, l'inverno era un disastro.
Anche il canale è stato modificato…una volta correva tutto sopra terra e passava
a fianco del lavatoio, prima di arrivare qui a fare il sifone.
Questa ruota non era l'unica che c'era in paese… ce n'era una anche al Grumello,
di circa quattro metri, che faceva andare una segheria… questa era di sei metri
e venti… salvo errori.