Don Francesco ha scelto gli elementi dello stemma ispirandosi alla lettera apostolica di Giovanni Paolo II "Novo millennio
ineunte" pubblicata alla fine del Grande Giubileo il 6.01.2001
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Il motto:
DUC IN ALTUM
(Prendi il largo!) . . .
E' la citazione di Lc 5,4:"Quando ebbe finito di parlare
(dalla barca di Pietro) Gesù gli disse: Prendi il largo e poi gettate le reti per pescare".
E' anche il motivo dominante della Lettera apostolica "Novo millennio
ineunte". Al n.1 il Papa scrive: "Duc in altum! Questa parola risuona oggi per noi e ci invita a fare memoria grata del passato, a vivere con passione il presente, ad aprirci con fiducia al futuro".
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In alto lo stemma reca:
a) il profilo della Presolana, la montagna simbolo della Valle di Scalve (patria del del nuovo Vescovo);
b) l'orso fra tre pini, simbolo araldico della stessa valle.
D. Francesco li ha voluti proprio come segno della "memoria grata del passato"
di cui parla il Papa nel testo citato.
"La Presolana -scrive don Francesco- rappresenta le nostre radici, dove tutto è
iniziato".
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Il mare blu scuro
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"E' l'Oceano Pacifico -scrive don Francesco- dove ho lavorato e sto lavorando (Filippine, Indonesia, Timor Est, Papua Nuova Guinea), ma simboleggia anche questo nuovo capitolo della mia vita".
Al N.58 della Lettera del Papa si legge: "Un nuovo millennio si apre davanti alla Chiesa come un vasto oceano in cui avventurarsi, contando sull'aiuto di Cristo".
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La stella
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Rappresenta Maria. Il Papa sempre al n. 58 della sua Lettera scrive:
"Tante volte in questi anni l'ho presentata e invocata come Stella della nuova evangelizzazione. La addito ancora come aurora luminosa e guida sicura del nostro cammino".
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La barca a vela gonfia recante la croce
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E' la barca di Pietro, immagine della Chiesa. E' su questa barca che Gesù pronuncia le parole
"Duc in altum" (Prendi il largo!).
C'è poi da ricordare che Panfilo è il cognome del nuovo Vescovo, ma in italiano è anche il nome di un' imbarcazione, mentre in greco significa "amico di tutti" e questo induce don Francesco a pensare alla quarta parte della Lettera del Papa intitolata "Testimoni dell'amore".
La vela gonfia fa pensare al Vento di Pentecoste. Al n. 58 la Lettera del Papa reca: "Possiamo contare sulla forza dello Spirito che fu effuso a Pentecoste e ci spinge oggi a ripartire sorretti dalla speranza".
La croce sulla vela dice che la "nuova evangelizzazione", come ogni autentica evangelizzazione, non può annunciare altri che "Cristo e Cristo crocifisso" (1Cor 2,2).
