Nelle macchine che non hanno la possibilità
di mandare il diaframma all' "f-STOP" prima dello scatto la profondità di campo
può essere ricavata leggendo l'obbiettivo (figura 8).
Nella figura 8 è descritto un tipico obiettivo con la ghiera dei diaframmi e le relative scale
degli "f" e tacca di riferimento, la ghiera per la messa a fuoco con la sua
scala delle distanze (in metri ed in piedi) e la relativa tacca di riferimento, per
finire, accanto a quest'ultima tacca (in modo simmetrico) i numeri di diaframma
("f") dell'obbiettivo.
Questi numeri accanto alla tacca di riferimento delle distanze sono un indice della
profondità di campo che si avrebbe usando un determinato diaframma e mettendo a fuoco su
una determinata distanza e quindi nella figura 8
sono stati indicati come profondità di campo.
Tuttavia prima di affrontare il discorso della lettura vera e propria del valore della
profondità di campo vorrei far notare che i numeri indicanti i diaframmi più piccolo
(gli "f" più grandi) si trovano a distanze via via maggiori dalla tacca di
riferimento delle distanze e questo perché (come già osservato) più "f" è
grande più la profondità di campo è grande.
Notasi anche che in questa scala non sono indicati (neppure con un puntino) i diaframmi
più grandi di "f4" benchè in realtà l'obbiettivo è in grado di ottenerli
(come ad esempio "f2.8).
Questo è dovuto al fatto che con il tipo d'obiettivo indicato in figura 8
la profondità di campo con diaframmi più grandi di
"f4" è talmente piccola da avvicinarsi alla condizione teorica di avere a fuoco
un solo piano-oggetto.
Dal punto di vista pratico per sapere quale profondità di campo si avrebbe con un
determinato diaframma basta leggere le distanze che si trovano sopra al corrispondente
valore di "f" indicato in quella scala che in figura 8
è chiamata profondità di campo.
Un esempio pratico: l'obbiettivo di figura 8
(messo a fuoco a 10 metri e regolato con diaframma "f8") ha una profondità di
campo che và da poco più di 8 metri fino 13 (figura
9) e se fosse stato regolato con diaframma "f4" avrebbe avuto una
profondità di campo da circa 9 a 12 metri, mentre con "f22" si avrebbe una
profondità da 6 fino ad oltre 20 metri.
Un ultima precisazione; in questa scala delle
profondità di campo i numeri posti alla sinistra della tacca di riferimento delle
distanza indicano la posizione in cui si trova quello che in figura
7 era stato indicato come Pv
(Punto vicino) mentre quelli alla destra indicano la posizione di Pl (Punto lontano)
sempre di figura 7. Nel
caso di figura 9 Pv si trova a circa 8 metri,
mentre Pl è a 13 metri.
La profondità di campo può quindi essere ora definita come la distanza tra il punto
vicino ed il punto lontano.
Questo tipo di discorso diventerà molto utile quando si parlerà dell'iperfocale.